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I ricercatori hanno esaminato i ritmi circadiani del corpo dopo l'esercizio fisico in 101 partecipanti per un massimo di cinque giorni. Il ‘tempo di base’ dell'orologio corporeo di ogni partecipante è stato determinato da campioni di urina raccolti ogni 90 minuti per poter misurare l'aumento serale della melatonina e il suo picco alcune ore più tardi.
Questo studio ha scoperto che chi si allena alle 7 del mattino o tra le 13 e le 16 del pomeriggio sposta il proprio orologio biologico a qualche ora prima, mentre chi si allena tra le 19 e le 22 al contrario ritarda lo spostamento delle lancette.
La scoperta è stata fatta dai ricercatori della California, San Diego e Arizona State University con uno studio pubblicato oggi su The Journal of Physiology.
Chi va in palestra dalle sette del mattino alle otto e tra le 13 e le 16 sposta il proprio orologio biologico interno ama qualche ora prima. Chi si allena dopo le 19 al contrario ritarda le lancette un’ ora dopo .
Il ritmo circadiano è il ciclo di 24 ore che regola molti processi fisiologici tra cui il sonno e la fame. Molti fattori influiscono su questo orologio interno tra cui la luce e la temperatura dell’ambiente
Allenarsi prima di andare al lavoro o nella pausa pranzo è l’ideale perché in questo modo lo spostamento del nostro orologio biologico interno non ha un impatto sul sonno e abbiamo tutta la giornata per recuperare il ritmo giusto
dopo le 18 - prosegue l’esperto - si potrebbero avere dei problemi di insonnia perché l’attività fisica stimola la produzione di adrenalina che induce eccitazione