L'approccio che normalmente le persone adottano in caso di ritenzione è quello di evitare il sale,magari cercando di assumere un integratore di potassio. Questa strategia, non portando a sensibili miglioramenti, viene di solito potenziata introducendo bevande drenanti, tisane e caffè, allenamenti
al caldo e addirittura avvolti nella plastica per sudare.
C'è chi, per volersi fare proprio del male,
riduce l'assunzione di acqua.
Risultato? Nessuno, e nel peggiore dei casi un disastro.
Consideriamo invece gli scompensi dovuti ad una cattiva alimentazione o gestione della dieta,ovvero i problemi assolutamente più comuni.
Uno studio del 1990 dell'università di Harvard, nel quale i ricercatori
hanno ridotto l'apporto di sodio per 6 giorni e misurato i livelli sanguigni di aldosterone e sodio ha prodotto questi risultati;
A) dopo 6 giorni di taglio del sodio l'unica cosa che abbiamo creato è:
1) Una minore espulsione del sodio tramite le urine (sodiuria).
2) Un aumento dell'aldosterone e quindi più ritenzione idrica.
3)I livelli di sodio ematico sono rimasti invariati.
Quindi, con strategie in cui eliminate il sale dalla dieta, non solo avrete trascorso un periodo di tempo mangiando alimenti poco appetibili, ma in più avrete peggiorato la situazione.
Stessa cosa per il potassio: molti pensano che aumentarlo sia diuretico, ma un eccesso stimola l'aldosterone che
a sua volta aumenta ulteriormente la ritenzione idrica.
I più “furbi”, infine, limitano l'acqua, bevono meno e fanno attività per sudare in modo da
gliere la poca rimasta; il ragionamento non fa una piega (se il corpo non ha acqua non può creare
ritenzione idrica) ma è una pratica del tutto pericolosa e assolutamente sconsigliata: il corpo e formato per lo più da acqua, e quindi toglierla, nella migliore delle ipotesi, provocherà una perdita dei
volumi muscolari e magari dolorosissimi crampi per lo squilibrio elettrolitico prodotto.
Quindi i miei consigli sono :
Quindi, bisogna assolutamente bere di più. Regolare l'apporto di sodio in base a come si reagisce,ma senza eliminarlo.
1- Bilanciare l'apporto di potassio in relazione al sodio (arrivando al massimo ad
un rapporto di 1-1).
2-In più dovremo assicurarci di mangiare una buona quota
proteica ed evitarestimolare eccessivamente i picchi glicemici, per evitare una forte vasodilatazione post prandiale
Per iniziare consiglio:
1) Un apporto di acqua tra 0,5 e 1 ogni 10 kg di massa magra stimata (da preferire acqua con residuo fisso basso, inferiore a 50 mg/l).
2)Un apporto di sale da 0,8 a 1 g ogni litro d'acqua bevuto, facendo degli aggiustamenti .
3)L'apporto di potassio sarà sufficiente se si consumano buone porzioni di frutta e verdura e si prediligono cibi poco trattati (come si dovrebbe fare in una dieta salutare), ma eventualmente se si nota una carenza questa si potrà integrare, senza superare i grammi di sale giornaliero (calcolato tra quello alimentare e quello che si integra).
4) Le proteine hanno un effetto diuretico e in più permettono un buon aumento della massa muscolare, che a sua volta aiuta a gestire meglio la ritenzione idrica. Quindi, assicuratevi un buon apporto proteico.
5) Un eccessivo apporto di carboidrati e gli sbalzi insulinici possono creare ritenzione idrica,
questo perché l'insulina ha un effetto diretto sulla dilatazione o costrizione del microcircolo.
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